L’Ispettorato Nazionale del Lavoro sottoscrive la Carta di Urbino

L’INL ha reso noto di aver sottoscritto la Carta di Urbino con la Fondazione Rubes Triva e l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, quale forma di promozione e sensibilizzazione del benessere di chi lavora.
La Carta indica 10 principi e valori irrinunciabili per l’effettiva tutela dei lavoratori.
Nell’incipit del documento si legge che “L’integrità psico-fisica delle persone è un bene assoluto e inalienabile. Privilegiando un approccio etico al lavoro, questa Carta sollecita una riflessione sulle problematiche ancora irrisolte della prevenzione, enunciando alcuni valori irrinunciabili per l’effettiva tutela, della sicurezza e del benessere di chi lavora”.
Di seguito, il decalogo della Carta di Urbino:

  1. il lavoro, comunque prestato, deve ispirarsi ai valori della tutela della vita, della dignità della persona, della libera esplicazione della personalità, della sicurezza e della salute, intesa come benessere fisico, psicologico, relazionale, sociale e organizzativo;
  2. prima la persona e poi il lavoro. In nessun caso la perdita della vita o della salute può costituire un sacrificio necessario;
  3. la tutela del benessere delle persone che lavorano non può prescindere da un sistema organizzato di prevenzione, fondato su adeguate politiche aziendali, ispirate a principi etici e non solo economici;
  4. qualunque organizzazione del lavoro può essere salubre e sicura solo se, fin dalla sua progettazione, tutti i rischi vengono costantemente valutati, secondo la migliore scienza ed esperienza ed adottando le necessarie misure di prevenzione e protezione;
  5. nessuna lesione della salute e della sicurezza della persona che lavora è casuale e ineluttabile. Non ci si deve arrendere di fronte ad alcun rischio;
  6. la sicurezza e il benessere riguardano le persone che lavorano e non solo l’ambiente lavorativo. Ci si ammala e si muore sul lavoro e di lavoro;
  7. la sicurezza e il benessere richiedono una formazione che incida sul modo di essere e di agire delle persone che lavorano. Solo persone consapevoli possono contribuire alla gestione di un efficace sistema di prevenzione;
  8. l’efficace organizzazione del sistema di prevenzione esige la partecipazione attiva e responsabile di tutte le persone che lavorano, mediante un approccio collaborativo e solidale che valorizzi l’apporto di ciascuno;
  9. un sistema di prevenzione partecipato implica il coinvolgimento effettivo nei processi decisionali dei rappresentanti delle persone che lavorano;
  10. la salute e la sicurezza riguardano non solo le persone che lavorano ma anche l’intera collettività ed esigono efficaci politiche di prevenzione da parte degli attori istituzionali e sociali.