I capitoli dedicati al piano REPowerEU fanno ingresso nei Piani nazionali per la ripresa e la resilienza

Con il nuovo regolamento (UE) 2023/435, l’Unione europea ha stabilito che i capitoli dedicati al piano REPowerEU devono essere inseriti all’interno dei Piano nazionali per la ripresa e la resilienza. L’iniziativa prende le mosse dall’attuale quadro geo-politico internazionale, mutato rispetto al 2021 quando il dispositivo per la ripresa e la resilienza è stato varato. In particolare, la guerra in Ucraina e l’aggravarsi delle conseguenze della pandemia hanno reso indispensabile la sicurezza energetica e l’indipendenza energetica dell’Unione. Per raggiungere tale obiettivo, le riforme e gli investimenti connessi al settore dell’energia dovrebbero essere definiti dagli Stati membri, attraverso l’introduzione nei piani per la ripresa e la resilienza di un apposito capitolo dedicato al piano REPowerEU, finalizzato proprio a eliminare gradualmente la dipendenza dell’Unione dalle importazioni di combustibili fossili russi.
In particolare, ciascuno Stato membro trasmetterà il proprio capitolo dedicato al piano REPowerEU sotto forma di addendum al proprio piano per la ripresa e la resilienza. L’Unione europea evidenzia che gli investimenti nelle infrastrutture e nelle tecnologie non sono sufficienti, ma deve essere tenuto conto anche dello sviluppo di competenze delle persone e del contrasto alla povertà energetica. Inoltre, data l’urgenza degli interventi riformistici, le misure proposte dagli Stati per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas potranno essere ritenute ammissibili anche se non conformi al principio «non arrecare un danno significativo» stabilito dal regolamento (UE) 2020/852.
Saranno messi a disposizione ulteriori quote di finanziamento pari a 20 miliardi di euro.
Come sottolineato negli ‘Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU’, gli Stati membri dovrebbero presentare il piano per la ripresa e la resilienza modificato con i capitoli REPowerEU entro il 30 aprile 2023. Inoltre, priorità dovrebbe essere data alle misure la cui attuazione è già in corso e può essere intrapresa da qui al 2026.