Intervista a Francesco Santi, Presidente di AIAS

AIAS ha stilato un decalogo di quelle che dovrebbero essere le azioni prioritarie nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Potrebbe illustrarlo?

Effettivamente a settembre 2022, in occasione dell’avvio molto anticipato della campagna elettorale per il rinnovo del nostro Parlamento, abbiamo completato un lavoro di analisi del fenomeno infortunistico in Italia e abbiamo elaborato un serie di 10 proposte, molto operative su come intervenire per incidere sul numero di morti e di infortuni in Italia.

Per capire la ratio dietro questa proposta faccio due piccole premesse che sono però fondamentali:

  • AIAS è l’associazione tecnico scientifica che dal 1975 unisce gli addetti, i professionisti e gli executive del mondo Sicurezza Salute e Sostenibilità – con acronimo inglese HSE
  • Da parecchi anni il numero di morti e di infortuni è quasi costante, come sappiamo prendendo in analisi il parametro macro e “finale” dei morti all’anno abbiamo circa 3 morti al giorno (oscillazione fra i 950 e 1200) in modo appunto costante.

Sulla base di queste due premesse si capisce che la proposta di AIAS di offrire agli stakeholder della sicurezza il punto di vista dei tecnici che tutti i giorni sono in prima linea per migliorare le condizioni di vita e lavoro per gli aspetti “HSE” era quasi doverosa, e come Associazione continueremo nei prossimi giorni, mesi ed anni ad elaborare proposte.

Il nostro punto di vista è unico e a nostro avviso importantissimo. Crediamo di essere quelli che, come si dice oggi, “mettono a terra” le leggi, le norme volontari e cogenti, le prescrizioni, … Quindi crediamo, e la nostra storia è di quasi 50 anni, che nel tempo abbiamo sempre operato per ottenere il massimo da quanto ci veniva proposto, ma oggi siamo sicuri, ed i dati lo dimostrano, che sia necessario in parte cambiare strada, perché i miglioramenti ottenuti negli anni oggi non sono più presenti.

Capiamoci, la strada percorsa fino ad oggi dagli anni 50 dal nostro paese nel campo della sicurezza è stata utile e corretta, ma oggi la velocità del cambiamento sociale e tecnologico è troppo forte per permetterci di replicare con successo le stesse ricette usate finora.

Accenno ad alcuni dei punti da noi proposti:

  • Ottenere la QUALIFICAZIONE OBBLIGATORIA DEI PROFESSIONISTI DELLA SICUREZZA
  • Smettere di concentrarsi in modo quantitativo (numero di ore obbligatorie) sulla formazione, ma verificare in modo sistematico l’EFFICACIA DELLA FORMAZIONE
  • Realizzare il necessario approccio, fin qui carente, dell’ASSITENZA PUBBLICA COLLABORATIVA AI DATORI DI LAVORO
  • REALIZZARE UN UNICO SISTEMA INFORMATIVO DELLA SICUREZZA che sia di base per l’agire sia dei controllori pubblici che delle aziende
  • LA VALORIZZAZIONE DELLA NORMATIVA TECNICA E LA SUA RILEVANZA GIURIDICA.

Sul nostro sito WWW.AIAS-SICUREZZA.IT è presente il documento che vuole essere di proposta per la discussione di questi punti.

Nelle prossime settimane continueremo la nostra attività di diffusione e di confronto su questi temi, e proporremo altri “Decaloghi” su situazioni orma non più accettabili.