Aggiornamento del Piano Nazionale emersione lavoro sommerso 2022-2025 e costituzione del Comitato nazionale per la prevenzione e il contrasto del lavoro sommerso

Il Ministero del Lavoro ha emanato due decreti per proseguire sulla strada della prevenzione e del contrasto al lavoro sommerso.
Precisamente, con il decreto del 6 aprile 2023 n. 58, ha apportato delle modifiche al Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso 2023-2025 entrato in vigore il 21 dicembre 2022 (adottato con il decreto ministeriale n. 221/2022).
In particolare, la versione aggiornata del Piano nazionale prevede anche misure per favorire l’impiego regolare di lavoratori stranieri in agricoltura, attraverso il contrasto agli insediamenti abusivi e la promozione di azioni di politica attiva. A tal riguardo è stato stabilito altresì che il Piano nazionale operi in sinergia con il Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022, c.d. “Piano caporalato”) e ne contribuisca all’implementazione delle azioni prioritarie, con particolare riferimento proprio a quelle volte a favorire l’impiego regolare di lavoratori stranieri in agricoltura, attraverso il contrasto agli insediamenti abusivi e la promozione di politiche attive del lavoro. (sostituzione a pagina 4 dell’ultimo capoverso).
Con il decreto n. 57 del 6 aprile 2023 è stato invece istituito il Comitato Nazionale per la prevenzione e il contrasto del lavoro sommerso, a cui è affidato il compito di coordinare e monitorare la messa a terra delle attività programmate nel Piano Nazionale per la prevenzione e il contrasto del lavoro sommerso e di vigilare sul rispetto della Road map attuativa allegata al decreto stesso.
Nello specifico, il Comitato:
• assicura il coordinamento e il monitoraggio sull’attuazione e l’avanzamento delle attività programmate nel Piano nazionale, identificando le azioni correttive eventualmente necessarie;
• realizza in maniera stabile e regolare l’interazione tra i diversi attori coinvolti nella prevenzione e nel contrasto del lavoro sommerso;
• assicura le necessarie connessioni con il Tavolo nazionale sul caporalato, per quanto concerne le misure specifiche per il settore agricolo e al fine di valutare l’applicazione di eventuali buone pratiche realizzate in tale contesto;
• interagisce con le Task force e i Gruppi di lavoro a cui è demandata l’attuazione di alcune delle linee di azione previste dal Piano nazionale e ne monitora l’operato;
• presenta semestralmente al Ministero del lavoro e delle politiche sociali una relazione sull’attuazione del Piano nazionale e sui risultati delle misure previste in relazione agli obiettivi programmati;
• assicura, in linea con gli obiettivi definiti nel Piano nazionale, la valutazione dell’efficacia degli interventi programmati e rappresenta, anche in una fase successiva, uno stabile elemento di raccordo tra i diversi enti interessati, con l’obiettivo di garantire in maniera duratura una governance efficace delle politiche di prevenzione e contrasto del lavoro sommerso;
• pianifica gli interventi per la lotta al lavoro sommerso per il triennio 2025-2028.