Con gli ultimi interventi normativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro il Legislatore ha declinato gli obblighi informativi e formativi con più attenzione e pervasività rispetto al passato. Alla luce di tali novità, Fon.AR.Com quali interventi di finanziamento in tema di formazione prevenzionistica ha in programma di realizzare e in che termini?
Il sostegno del Fondo Fon.AR.Com verso la formazione aziendale in tema di sicurezza e prevenzione sul luogo di lavoro è stata da sempre una caratteristica distintiva dell’operatività del Fondo, e della sua capacità di rispondere con tempestività ai fabbisogni formativi delle aziende aderenti. Inoltre, il ruolo delle parti sociali CIFA Italia e Confsal nel sostenere da sempre la formazione aziendale sulla sicurezza senza alcuna limitazione, è stato per tutte le aziende aderenti e per i lavoratori un valore aggiunto costante, che ha consolidato nel tempo la riconoscibilità di un intero sistema associativo come concretamente vicino alle esigenze di imprese e lavoratori.
Mettere al centro il Capitale Umano significa anche affermare con forza l’importanza del lavorare in sicurezza: non si tratta solo di un impegno culturale, ma di fornire alle imprese una concreta misura di aiuto finanziario di tipo strutturale ai costi della formazione obbligatoria, attraverso il fondo interprofessionale.
La prospettiva di sostenere la formazione normata attraverso gli strumenti di finanziamento della formazione del Fondo Fon.AR.Com proseguirà anche nel futuro, nel solco di una continuità di servizi associativi alle imprese che per l’ambito della prevenzione e sicurezza si completa con la proposta dell’ente bilaterale Epar, recentemente inserito nel repertorio nazionale degli Organismi Paritetici
Il c.d. decreto Lavoro ha disposto che l’Accordo Stato Regioni in attesa di adozione – che dovrà accorpare, rivisitare e modificare gli Accordi ad oggi vigenti – dovrà altresì garantire “il monitoraggio dell’applicazione degli accordi in materia di formazione, nonché il controllo sulle attività formative e sul rispetto della normativa di riferimento, sia da parte dei soggetti che erogano la formazione, sia da parte dei soggetti destinatari della stessa”. Che risvolti pratici avrà questa previsione nell’innalzamento della qualità della formazione?
In termini generali, il decreto Lavoro di recente pubblicazione ha messo in evidenza l’importanza delle competenze per il mercato del lavoro attuale e futuro: possedere capacità e skills, avendo la possibilità di aggiornarle e riqualificarle grazie alla formazione continua, significa per il lavoratore e per le imprese mantenere alte le condizioni per la crescita e lo sviluppo nel lungo periodo, anche in presenza di scenari congiunturali caratterizzati da una forte incertezza ed instabilità.
Inoltre, avere messo nella giusta luce l’importanza delle competenze nelle dinamiche che regolano la contrattazione collettiva, sta determinando una maggiore attenzione, che accogliamo favorevolmente, sui processi di gestione delle attività formative, sia dal lato della domanda che dal lato dell’offerta, e questo non può che determinare un incremento di valore e di qualità per la formazione del futuro: più attenta ai fabbisogni reali delle aziende, più incisiva nella fase di trasferimento delle competenze ai lavoratori.
Nell’ambito del Festival del Lavoro 2023, CIFA Italia insieme con Fon.AR.Com ha lanciato il progetto di una rete internazionale dei servizi per il lavoro pubblico-privato. Il progetto mira a qualificare capitale umano extra Ue attraverso un percorso di formazione continua che si svolge direttamente nei paesi di origine. Cosa prevedono in generale i percorsi formativi del progetto e in particolare ce ne sono alcuni in tema di salute e sicurezza sul lavoro?
Il progetto di rete presentato è solo un punto di partenza, che affonda le proprie radici nell’esperienza che la confederazione CIFA Italia ha maturato nel tempo, osservando e recependo input da parte delle aziende nei diversi territori, nel ruolo di parte sociale del primo fondo interprofessionale italiano, Fon.AR.Com, e grazie alla rete di relazioni transnazionale costruita dalla confederazione sulla base di accordi di cooperazione bilaterale con alcuni paesi extra UE, come il Marocco. L’obiettivo a tendere cerca una soluzione alla domanda di lavoratori espressa dalle realtà italiane che operano in alcune filiere, tra cui l’agricoltura, i servizi turistico-ricettivi e di ristorazione, che però non trova sbocco nell’offerta interna. Con il “decreto flussi”, la difficoltà dei datori di lavoro viene almeno parzialmente risolta, nella misura in cui in alcuni paesi extra UE moltissimi lavoratori stranieri danno la loro disponibilità per lavorare in Italia, ma al loro arrivo incontrano difficoltà di integrazione sociale e di inserimento nei contesti lavorativi.
Ecco, il progetto mira a migliorare le condizioni di lavoro di questi soggetti, attraverso la realizzazione di momenti formativi nei paesi d’origine, che trasferiscano loro quel kit di competenze basilari necessarie ad una più ottimale introduzione nei nuovi contesti lavorativi. Conoscenze basilari di lingua italiana, informazioni di base sulle mansioni da svolgere nei diversi contesti aziendali di destinazione, sono elementi che facilitano l’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro, mitigando l’ormai cronica difficoltà a reperire lavoratori per alcune mansioni, di conseguenza creano condizioni per l’integrazione sociale ed economica degli stranieri che vogliono lavorare e vivere nel nostro paese.
Ovviamente, i percorsi formativi che verranno erogati, terranno in considerazione il tema della sicurezza e degli accorgimenti di prevenzione infortunistica, nel rispetto delle normative vigenti e dei regolamenti aziendali, per la riduzione dei rischi e la tutela della salute sul luogo di lavoro.