“Realizzare un Albo dei R.S.P.P.”: l’intervista a Francesco Santi, Presidente AIAS

Presidente, in un’intervista di qualche mese fa, ci eravamo lasciati con un’illustrazione del decalogo di quelle che, secondo AIAS, dovrebbero essere le azioni prioritarie nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro. A che punto siamo rispetto alla realizzazione delle proposte?

Il decalogo, oltre al ringraziamento espresso dal Presidente Mattarella a Settembre del 2022 nei primi giorni dopo la sua edizione, ha ricevuto varie espressioni di interesse e di sostegno. Dobbiamo in primis puntualizzare che il decalogo aveva come principale obiettivo quello di avanzare degli argomenti, delle proposte, delle idee che dovevano essere di stimolo ad una discussione centrata sul problema del “Non Miglioramento” delle condizioni di sicurezza, fenomeno tipico degli ultimi anni. Questo primo obiettivo di aprire un dialogo è stato sicuramente raggiunto se, come è successo, dopo il nostro varie altri “stakeholder” hanno proposto analoghi Decaloghi, anche questi centrati sul medesimo problema.
Un secondo obiettivo era sicuramente quello di proporre un approccio non “sindacale”, né “datoriale”, né di “parte”, ma un approccio come tecnici che tutti i giorni vivono sul campo i problemi e gli effetti delle norme e degli approcci invece spesso politici e giuridici. Con vari interlocutori abbiamo avviato un confronto ad esempio il 26 aprile in collaborazione con l’Anmil e con l’On. Rizzetto, Presidente della Commissione lavoro, abbiamo appoggiato una proposta di legge sulla formazione sulla Sicurezza dei giovani nella Scuola (3° punto del nostro decalogo).
Analogamente stiamo discutendo con vari interlocutori una proposta di maggiore diffusione dell’utilizzo della normativa volontaria (8° punto del decalogo). Entro l’autunno, prima della fiera di Bologna contiamo di poter presentare un risultato molto interessante.
Sulla formazione per noi è essenziale passare da un approccio quantitativo (numero di ore di presenza in aula) ad un approccio qualitativo (misura dell’efficacia della formazione – 2° punto). Anche su questo argomento oggi alcune importanti realtà del settore stanno proponendo nuovi Corsi in cui si offre alle aziende e ai professionisti una “certificazione” dell’efficacia della formazione stessa.
Per ultimo segnalo che sul tema della qualificazione obbligatoria dei professionisti della sicurezza (4° punto) abbiamo avanzato una proposta di realizzazione di un Elenco degli RSPP e delle aziende che redigono le Valutazioni dei rischi. Anche su questo tema pochi giorni orsono alla Camera è stata presentata una proposta di legge da parte di alcuni esponenti della maggioranza proprio in questa direzione.
Ovviamente, come ben sappiamo, in Italia la voce dei Tecnici e degli Esperti sul campo non è proprio quella più importante, ma noi che tali siamo non possiamo che svolgere il nostro ruolo, sicuri che nel tempo e con l’apertura ed il mantenimento del confronto le nostre idee sicuramente daranno un contributo alla crescita delle condizioni di Sicurezza Salute e Sostenibilità.

In uno dei punti del decalogo AIAS si parla esplicitamente di semplificazione legislativa. Come è possibile, secondo lei, conciliare questa istanza con la necessità di prevenire una deregolazione tout court?

Il rischio che “semplificazione” diventi una “deregolazione” è sempre presente, per evitarlo è necessario anche qui un approccio tecnico e pragmatico, non “di parte”. Come noto la struttura della normativa anche nel settore della Sicurezza e Salute si è infatti nuovamente complicata stratificata negli anni e questo rende di conseguenza difficile l’operatività di tutte le parti coinvolte.
Occorre quindi:

  • distinguere nell’ambito del d.lgs. 81/2008, i precetti prevenzionistici di tipo tecnico da quelli che contengono obiettivi indicati in modo generale e qualitativo (c.d. norme in bianco);
  • sottoporre a revisione periodica, tipicamente quinquennale, i precetti prevenzionistici di tipo tecnico, mantenendo solo quelli che non manifestino obsolescenza ed eliminando o sostituendo gli altri;
  • associare a ciascuno dei precetti di tipo generale, negli Allegati, l’indicazione esplicita, anche se non vincolante, delle fonti di riferimento utili per la loro attuazione (linee guida, ricerche e pubblicazioni tecniche, buone prassi validate e, soprattutto, Norme tecniche, …) e aggiornare regolarmente, con cadenza annuale a cura del MLPS e del MISE tali fonti di riferimento;
  • ferme restando le figure di delitto, sopprimere tutte le figure di reato contravvenzionale associate ai precetti del secondo tipo, sostituendole con un’unica contravvenzione che prevede la pena alternativa dell’ammenda o dell’arresto, tra un minimo ed un massimo sia pecuniario che detentivo;
  • assegnare una valenza premiale (in sede di prescrizione amministrativa, o soprattutto processuale) alla dimostrata ottemperanza volontaria alle fonti di riferimento censite.
    Tutti questi interventi semplificano senza deregolamentare.

A proposito del Tavolo della salute e sicurezza sul lavoro istituito dalla Ministra Calderone presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e riunitosi lo scorso 4 luglio. AIAS vi ha partecipato in qualità di storica associazione dei tecnici del settore. Quali sono state le principali richieste dell’Associazione?

Effettivamente il 4 Luglio si è tenuto un incontro presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con le Associazioni riconosciute dal Ministero stesso come Associazioni di professionisti per la Sicurezza secondo lo schema della Legge 4 sulle professioni non ordinistiche. Al tavolo oltre ai rappresentanti del Ministero erano presenti insieme ad AIAS altre 12 Associazioni.
AIAS era (è) l’unica Associazione Tecnico Scientifica di Professionisti e di “Professionals” operanti su Sicurezza Salute e Sostenibilità. Mentre per le altre Associazioni il tema era fondamentalmente, e direi unicamente, la Formazione sulla Sicurezza, per AIAS l’approccio è differente, la formazione è sicuramente importante, ma per noi è uno degli strumenti per raggiungere il vero obiettivo che non è “fare formazione” ma “garantire la Sicurezza”. Quindi siamo stati gli unici a presentare 4 proposte operative e ad indicare 3 argomenti da discutere su tale tavolo in futuro (forse infatti si riunirà nuovamente dopo l’estate). Come si può vedere nessuno dei punti da noi proposti verte sulla formazione:
● Realizzazione di un Albo dei R.S.P.P.
● Revisione del titolo IV del DLGS 81/08 e s.m.i. relativo ai Cantieri temporanei e mobili;
● Revisione della normativa sul Lavoro negli Spazi confinati (DPR 177/2011).
● Normativa UNI gratuita su aspetti SSS
Il documento completo con le proposte dettagliate si trova sul nostro sito.

Si sente sempre più spesso parlare di Digitalizzazione del lavoro e dell’impresa e del ruolo dell’Intelligenza Artificiale. In che modo ritiene che possano inserirsi nel processo di prevenzione organizzativa e tecnica?

Siamo consapevoli che la digitalizzazione sta trasformando il mondo del lavoro a un ritmo sempre più veloce e che questo comporta nuove sfide e opportunità per la sicurezza e la salute sul lavoro.
In AIAS infatti abbiamo avviato un percorso di ricerca e innovazione su questi temi, che hanno anche lo scopo di verificare soluzioni efficaci e tempestive per migliorare le condizioni di sicurezza dei lavoratori. Tra le soluzioni che stiamo esplorando ci sono i nuovi sistemi di monitoraggio basati su applicazioni per smartphone, dispositivi indossabili, videocamere mobili o droni, occhiali intelligenti, software e dispositivi di protezione individuale intelligenti.
Questi sistemi possono aiutare a monitorare e migliorare lo stato fisiologico o mentale dei lavoratori, come il livello di stress, l’affaticamento, l’attenzione e la frequenza cardiaca, nonché la postura e il movimento del corpo, a monitorare la posizione dei lavoratori nelle zone pericolose, a istruire i lavoratori o a allertare i dirigenti o i servizi di emergenza.
Ovviamente, siamo anche attenti alle possibili preoccupazioni che questi sistemi possono generare, come la riservatezza e la proprietà dei dati personali, la liceità delle forme di controllo rese possibili sui lavoratori, le condizioni di utilizzo e la valutazione della reale affidabilità ed efficacia.
Senza dimenticare che per il Datore di Lavoro esiste un obbligo di utilizzo delle migliori soluzioni tecniche disponibili, quindi la digitalizzazione non è un’opzione, ma una vera e propria necessità.
Anche su questo tema nei prossimi mesi i Gruppi Tecnici di AIAS potranno dare contributi interessanti.