Corte dei conti europea: la valutazione sulla transizione verde dell’UE

La Corte dei conti europea ha pubblicato la Relazione speciale 17/2023 “Economia circolare – Nonostante l’azione dell’UE, la transizione negli Stati membri procede lentamente”.
In linea generale, la Corte ha concluso che vi sono scarsi elementi probatori che confermino che i piani d’azione per l’economia circolare, e in particolare le azioni relative alla progettazione circolare dei prodotti e dei processi produttivi, abbiano influito sulle attività di economia circolare negli Stati membri. Se da un lato è stato registrato un incremento delle attività di economia circolare da parte dei governi degli Stati membri, dall’altro, i progressi appaiono ancora lenti. Resta dunque problematico il raggiungimento dell’obiettivo dell’UE di raddoppiare la percentuale di materiali riciclati e reintrodotti
nell’economia entro il 2030.
Un altro monito riguarda l’uso degli investimenti europei. La Corte ha infatti riscontrato che vi sono scarsi elementi che confermino l’efficacia delle misure volte a favorire la transizione degli Stati membri verso un’economia circolare attraverso orientamenti strategici in ambiti quali l’innovazione e gli investimenti. Secondo la Corte dei conti UE, gli Stati membri dovrebbero fare un uso accorto degli investimenti europei, attribuendo la priorità alla prevenzione dei rifiuti.
Inoltre, la Corte segnala che la Commissione e gli Stati membri non hanno utilizzato i finanziamenti in maniera mirata ed efficace per investimenti nella progettazione circolare dei prodotti e dei processi produttivi. Diversamente, i finanziamenti UE sono stati per lo più utilizzati per la gestione dei rifiuti, il cui contributo alla riduzione dell’impatto ambientale è meno efficace. Questo perché gli Stati membri possono ancora scegliere di destinare una quota significativa dei finanziamenti UE alla gestione dei rifiuti invece che alla loro prevenzione, attraverso la progettazione circolare.
Seguono le raccomandazioni rivolte alla Commissione europea:

  • migliorare il monitoraggio della transizione degli Stati membri verso un’economia circolare al fine di agevolare l’adozione di decisioni informate relative alle nuove politiche, iniziative e azioni;
  • analizzare i motivi che hanno condotto allo scarso utilizzo dei finanziamenti UE per la progettazione circolare e valutare come incentivarla ulteriormente.